La ristrutturazione di questo villino del 1930 a Civitanova Marche punta ad eliminare le tracce dei progressivi rimaneggiamenti del secondo ‘900 e riportare in evidenza tutti gli elementi architettonici originali, in particolare quelli in cui è riconoscibile il segno impercettibile del mod- ernismo – ricerca di forma e assoluta assenza di decorazione – che differenzia questa abitazione dalla maggiore ordinarietà degli edifici coevi della zona. Il consolidamento, dalle fondazioni al nuovo tetto, è concepito nel rispetto di alcuni elementi come la scala in-terna in graniglia, della quale sono stati restaurati i corrimano originali, e la configurazione delle falde, per mantenere la quale è stato studiato un sistema costruttivo di diagonali in acciaio connesse alla struttura in ro-vere con particolari nodi realizzati su disegno. I principali solai sono stati consolidati con due grandi telai in acciaio bullonati alle murature e lasciati a vista: verniciati di bianco, in essi è integrato uno dei sistemi di illuminazione. La distribuzione interna è stata ridotta all‟essenziale, rifunzionalizzando la zona giorno con due grandi pas-saggi a tutta altezza e un camino bifacciale inserito in una parete attrezzata con televisore a scomparsa, gra-zie a un pannello apribile che funge anche da separè dalla zona ingresso, mentre la cucina è aperta sul giar-dino retrostante con una grande finestra. I materiali e le dotazioni sono essenziali: gres color burro in maxiformato, tempera bianca, assenza di batti-scopa, travi di consolidamento a vista, placche inox Eclettis per interruttori e prese, un unico sistema di illuminazione a parete per tutta la ca-sa, arredi minimali o di recupero di colore bianco o nero, scala in graniglia originale, i quattro bagni in tono su tono o bianco e nero. Con un budget limitato e quasi totalmente des- tinato al consolidamento strutturale, è stato comunque possibile raggiungere l’obiettivo di ricreare l‟atmosfera tenue e quasi incolore di un interno modernista.
Civitanova Marche (MC) 2008